È un pomeriggio caldo di una domenica
primaverile ma non è una domenica come tante. Mi trovo in una palestra
insolitamente gremita di gente di tutte le età. È una marea bianca, caotica e in attesa. Dei bambini giocano rincorrendosi e driblando chiunque si trovi loro
davanti. Un signore dalla folta barba bianca, l’unico vestito con un karategi
nero, medita in un angolo nella posizione del loto. Un gruppetto di ragazzi si
riscalda saltellando. Io sono intenta a fare esercizi di stretching ma,
insolitamente, sono pervasa da un senso di eccitazione e di preoccupazione allo
stesso tempo. Sono eccitata, come d’altra parte lo sono tutti intorno a me,
perché sta per arrivare “il Maestro”. Sono preoccupata perché desidero dare il
meglio di me. L’ eccitazione cresce, si sente, è reale, è ormai palpabile sulla
pelle e finalmente ….