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Fiori di gelsomino |
Buona lettura.
Ancora una giornata in macchina, un'ultima traversata in traghetto e finalmente l'ambito traguardo. L'eccitazione di Angela nel conoscere ed ammirare luoghi e paesaggi che ha visto solo nei documentari, quella di Maria e Cristiana nel rivelarle i dettagli e la storia, non fa sentire loro il peso della giornata. A Vignafa le aspettano i genitori di Maria. Gente semplice, fiera delle proprie origini, della propria terra, delle proprie tradizioni. Accogliente come è tipico della gente dell'isola. Accolgono Angela come se fosse una loro figlia che non vedono da anni. Il papà Mario, soprattutto! Chissà perché, nutre una particolare bonaria simpatia per Angela, certamente ricambiata, che va accrescendosi con il passare dei giorni. Ogni attenzione, che si concretizza nel prepararle tutte le mattine un gelato al gelsomino di cui andava particolarmente fiero, è per lei. Le giornate passano in allegria. La mattina al mare, la sera in piazza, punto di riferimento dei vignafanesi. Qualche volta si va a visitare parenti ed amici di Maria ma, ogni sera e prima dell'imbrunire, quando l'aria diventa fresca, si va tutti assieme a raccogliere i fiori bianchi di gelsomino, di cui l'isola ne è piena, che crescono spontanei sui muri a secco. Quei gesti semplici e metodici sono diventati per tutti loro quasi un rituale. Gli stessi fiori bianchi del gelsomino hanno oramai assunto un valore simbolico! E' il simbolo della loro amicizia, del loro stare bene insieme, è il simbolo di una sottile catena invisibile che, lo scopriranno solo in seguito, li terrà legati per la vita.
La vacanza trascorsa insieme è ormai un ricordo per le tre ragazze. Di quel viaggio, a dispetto degli anni passati durante i quali, oramai donne, hanno intrapreso vite diverse, Angela ne conserva, nitidi, momenti e sensazioni. Il primo bagno in acqua alta in una grotta dal fondale pullulante di vita e colori, le lunghe nuotate nelle acque cristalline di Cala Azzurra e di Cala Bianca, la visita alle saline e al museo di Palazzo Fresio; E ancora ... il castello di Riece, il tempio di Gestisa, le terme di Blaso e, dulcis in fundo, "il fiore bianco del gelsomino". L'intenso profumo caratteristico di questo fiore, il candido colore bianco, il sapore delicato e rinfrescante è associato alla freschezza di quell'amicizia e oggi che Maria non è più tra noi Angela, quel "fiore bianco", continua a mandarglielo con il cuore.
Ora che siete arrivati alla fine del racconto aspetto i vostri commenti sperando che vi sia piaciuto. 😉
La voce del silenzio...la voce della natura all'alba e tramonto!!!
RispondiEliminaE che natura! Una meraviglia di colori, odori, suoni meravigliosi.
EliminaBello! Si legge in un sorso.
RispondiEliminaGrazie
EliminaCiao Annamaria e grazie per il bel racconto. Un bel modo di iniziare la giornata.
RispondiEliminaGrazie mille. Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. 😀
EliminaMi ha conquistata questo racconto riportandomi indietro nel tempo ,al sapore delle cose semplici e dei sentimenti genuini che purtroppo la nostra visita frenetica ha cancellato . È una dolce carezza all'anima .Enza
RispondiEliminaGrazie Enza per le tue belle parole😘
EliminaTi rivolgo i miei complimenti per il racconto breve. Il viaggio e la vacanza condivisi con amici è affascinante e adrenalinico perché, l'ignoto che ti aspetta, non puoi ponderarlo ma solo immaginarlo e la fine ti lascia sempre con l'amaro in bocca , comunque vada.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti. La fine non possiamo mai prevederla ma anche i "viaggi" che noi compiamo, fanno parte di ciò che noi siamo
EliminaTutto cambia, ma un colore, un odore o un fiore è capace di riportarci indietro in ricordi che pensavamo perduti, quello che siamo nel presente è frutto di tutte le nostre esperienze passate, soffermiamoci ad assaporare i bei momenti che ci rendono migliori
RispondiEliminaInfatti Adriana. Non posso che condividere ovviamente. A presto😘
EliminaGiunti alla fine della navigazione verso la bella isola dei gelsomini, mi sembra che il racconto sia una metafora della vita vista e sognata al femminile. E allora auguro a the brave altri mille viaggi ferragostani a Vignafa inondata di bianchi profumatissimi gelsomini.
RispondiEliminaGrazie mille Rocco. Me lo auguro anche io.
EliminaAtmosfera lieta e suggestiva all'inizio, la perdita di Maria, poi, ci fa aprire gli occhi e svegliarci dal sogno...che peccato.
RispondiEliminaTutto fa parte della vita. Purtroppo anche la perdita di una persona cara. Rimangono comunque i bei ricordi del tempo che si trascorre insieme
EliminaRacconto lieve e delicato, in cui la tecnica del flusso di coscienza e il tema del ricordo della giovinezza di proustiana memoria sposano una narrazione che punta decisa all'esaltazione delle percezioni sensoriali (visive, olfattive, gustative). Il finale dolce - amaro smorza la dimensione lieta e onirica del racconto e lo riporta ad una concretezza più vicina alla realtà.
RispondiEliminaMolto bello il tuo commento Silvana e ti ringrazio. 😘
EliminaBuongiorno,bello questo racconto ,mi ha fatto venire voglia di immergermi in questa meravigliosa natura .
RispondiEliminaEd è stupenda 😀
EliminaProseguire nei momenti che ci hanno tenuti uniti.
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