Le vibrazioni eteree del pensiero libero

mercoledì 1 dicembre 2021

LA VOCE DEL SILENZIO - Parte I

 

Immagine realizzata da uno studente       Tecnica del Carboncino Multimediale 

Questo mese, attraverso i miei Voli Pindarici, voglio rendervi partecipi di una bellissima esperienza che ho vissuto qualche anno fa insieme ad alcuni studenti e a due colleghi con i quali ho condiviso fatiche, gioie e anche, perché no, contrarietà.

Attraverso un percorso dalle modalità complesse, lungo, non semplice perché prevalentemente introspettivo, abbiamo abbracciato campi che hanno spaziato nella recitazione, nella danza espressivo-teatrale e  motricità fine,  nella lettura ed analisi, avvolte anche goliardica, di alcuni testi classici. Il merito di tutto questo è stato quello di fare nascere la consapevolezza dei propri limiti e la necessità di porsi delle mete da raggiungere. 


In quel contesto ho ideato, dalla stesura del copione, ai costumi di scena, alle coreografie delle danze allegoriche e alla scelta delle musiche e suoni, lo spettacolo teatrale "La Voce del Silenzio"  di cui voglio darvi qui solo un assaggio.

Prologo: Nato dal vissuto dei ragazzi, "La Voce del Silenzio", in due atti, rappresenta uno sguardo sulla vita quotidiana di un ragazzo (Timmy) che, alle prese con i conflitti dell'adolescenza, si chiude in se stesso. Solo Miriam è in grado di ascoltarlo e capirlo ma .... In Timmy accade qualcosa, però, che lo porta a "rinascere" seppure dopo una estenuante lotta interiore.

                                                                                                                                                   The Brave


Sperando di avervi anche solamente incuriosito, vi rimando alla lettura della seconda parte di questo post (prossimo mese). Intanto aspetto di leggere i vostri commenti, sempre graditi, qui sotto 😉.



21 commenti:

  1. Complimenti. Penso che sia stata una bellissima esperienza, come lo sono tutte quelle che permettono di conoscere, migliorare noi stessi e che ci aprono le porte a nuovi interessi. Sono momenti di crescita che ci portano ventate di novità nella nostra vita. Buon lavoro allora

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    1. Mariarososaria intanto ti ringrazio per il tuo contributo. Si, effettivamente questo tipo di esperienze, estremamente particolari e costruttive, mettono a nudo aspetti di noi stessi che non sempre siamo in grado o vogliamo riconoscere. Ma queste esperienze sono belle anche perchè cambiano completamente il tradizionale rapporto docente/discente

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  2. A me è capitato la stessa cosa ma voluta e ne sono uscito da solo grazie alla lettura di libri non specifici ma che mi hanno formato
    Complice anche il mio carattere un po' solitario

    Ma la iniziativa e lodevole e potrebbe essere illuminante x chi potrebbe esserne succube
    Da ripetersi

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    1. Ciao Donato. Il percorso ha, consapevolmente e inconsapevolmente, messo a nudo fragilità insospettabili in tutti coloro che vi hanno preso parte. Ma la soddisfazione finale di avere affrontato i propri limiti è stata grande

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  3. Non finisci mai di stupirmi con le tue numerose attitudini. Non posso farti che i miei complimenti! E comunque sempre W il teatro!

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  4. Insegnare è un'arte. Complimenti prof., iniziativa degna di una persona sensibile, impegnata ad aiutare la crescita del bagaglio culturale dei nostri giovani.

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    1. Grazie Rosanna. Ci proviamo anche se non sempre le condizioni sono favorevoli per la realizzazione di questo tipo di attività che richiedono passione, tempo, pazienza e voglia di mettersi in gioco da parte di tutti gli attori coinvolti

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  5. Mia cara, hai toccato un campo che da 2 anni volevo intraprendere e che purtroppo la pandemia ha bloccato sul nascere. Cercare di fare nuove esperienze è sempre utile, potremmo magari collaborare per quanto tu possa farlo con gli impegni scolastici. Ma possiamo farlo anche a distanza...vorrei migliorare e cambiare un modello di vita che non mi è confacente. Punto sui giovani anch'io, ormai gli adulti non li cambi più. Quel modus vivendi è intrenseco e non lo estirpi facilmente. La vedo dura anche con i ragazzi...figurati

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    1. In effetti è difficile anche con i ragazzi perchè sono spesso apatici e non aperti al nuovo. Ma si può e si deve provare quindi potremmo collaborare ma aspettiamo tempi migliori😊

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  6. Complimenti...aspetto con ansia di leggere la seconda parte🥰

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  8. Complimenti. Mi stupisci sempre di più per la tua fantasia e creatività. Aspetto incuriosita la seconda parte.

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    1. Grazie troppo buona 😃. Spero che anche la seconda parte ti piaccia 😊

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Complimenti! Hai stuzzicato la mia curiosità...aspetto la seconda parte!
    Il teatro sicuramente aiuta anche i ragazzi piu' introversi, con risultati inaspettati.Bisognerebbe dare più spazio a queste attività nella scuola.
    Un abbraccio forte.

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    1. Grazie dei complimenti e spero di non deludere le aspettative con il prossimo post. Certamente il teatro ha una funzione molto più che ricreativa prova ne è, come dicevo, che tutti i ragazzi, ed anche noi adulti, hanno dovuto affrontare molte loro paure e molti limiti. Molti di loro erano psicologicamente fragili o per particolari situazioni famigliari o perché appartenenti a particolari categorie di disturbi dell'apprendimento ed i risultati finali sono stati davvero sorprendenti.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Uno dei più grandi uomini di teatro del novecento, Jacques Copeau ha scritto nei suoi Cahiérs: «non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti. È lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui.
    Esperienza con una valenza didattica educativa che permette di conoscere meglio se stessi e gli altri
    Complimenti Prof. Esperienza da ripetere.

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  13. Grazie mille Rosanna. In effetti, se ci pensiamo, è proprio così. Il teatro nasce laddove ci sono dei vuoti e di vuoti intorno a noi ce ne sono tanti. la valenza educativa di quest'arte potrebbe colmarli, almeno in parte.

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